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Reggina, lo scatto di Perugia il “carburante” per ripartire

È tornato il sorriso in casa amaranto anche se pende la sentenza (15 giorni) per la possibile penalizzazione sui mancati pagamenti

Gioia amaranto dopo una lunga sofferenza. La vittoria riporta un minimo sorriso nell’ambiente, riaccende la speranza per un finale di stagione dignitoso: gli obiettivi, in questo momento, è meglio non citarli pensando piuttosto alle sfide che restano da giocare. Prima tra tutte quella di lunedì contro il Venezia (squadra in forma, sette punti nelle ultime tre giornate) gara ostica in considerazione dell’organico dei veneti e delle difficoltà fisiche di alcuni calciatori amaranto che costringeranno Inzaghi a trovare nuove soluzioni. Parallelamente non può non destare “pensieri” l’evolversi della vicenda relativa al mancato pagamento di stipendi e contributi nella scadenza del 16 febbraio.

Il doppio deferimento, riguarda sia tasse non pagate che emolumenti non corrisposti ai calciatori che hanno lasciato la Reggina nel mercato di gennaio. Anche qui si potrebbe riproporre la questione che sta accompagnando in queste settimane il dibattito: il Tribunale, in virtù di una richiesta di concordato in fase ormai avanzata, probabilmente non ha ritenuto quali “spese correnti” gli stipendi dei calciatori ceduti.

La prima sentenza è attesa entro quindici giorni, la Reggina rischia fino a quattro punti di penalizzazione in primo grado (ma potrebbero essere tre perché gli stipendi non erogati corrisponderebbero ad una sola mensilità (dunque un punto per gli stipendi, due per i contributi). Il club è pronto a presentare ricorso in ogni sede e grado possibili, avendo dalla sua una Legge dello Stato. Scenari che dovrebbero riproporsi anche per la scadenza non rispettata del 16 marzo.

La sensazione è che anche la FIGC sia consapevole delle solide ragioni della società amaranto: l’udienza dinanzi alla Sezione del Tribunale Federale Nazionale, in un primo momento anticipata a giovedì 13 aprile, è stata nuovamente ripristinata alla data originariamente prevista, quella di lunedì 17 aprile, in accoglimento della richiesta avanzata dalla stessa società amaranto che, attraverso Pec, aveva lamentato come l’anticipazione della data avrebbe comportato una «grave lesione del diritto di difesa, chiedendo di ripristinare l’originaria udienza per la trattazione». E così ha ristabilito il Tribunale Federale Nazionale. Fino a quella data la squadra avrà due impegni di campionato: la partita di lunedì al Granillo contro il Venezia e la trasferta di sabato 15 a Benevento, contro la formazione dell’ex Stellone. Due incroci probabilmente decisivi per il futuro cammino della compagine di Inzaghi che dovrà pensare a continuare a far risultato a prescindere da ciò che potrà accadere fuori dal campo.

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