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Il doppio ex De Rosa è ottimista: “La Reggina e i suoi tifosi meritano di disputare i playoff”

A colloquio con l’ex difensore con un passato in amaranto e nel Bari. «Pesano i 7 punti di penalizzazione, ma sono fiducioso in vista delle sentenze. Tuttavia, la salvezza rimane un ottimo risultato»

De Rosa affrontato da Caracciolo ai tempi della A

Settimana importante in casa amaranto. Meno quattro, infatti, alla trasferta di Bari, penultima gara di una stagione intensa. Sarà davanti alla tv anche Gaetano De Rosa, doppio ex. Nato a Dusseldorf, in Germania, è stato un difensore di buon livello. Napoli, Palermo, Pistoiese, Savoia e Genoa sono le altre squadre in cui ha militato. Da qualche anno risiede a Napoli, ma è uscito definitivamente dal mondo del calcio: «Mi farebbe piacere – dice – se Bari e Reggina tornassero in Serie A. Sono rimasto simpatizzante di entrambi i club».
Chi rischia di più nella sfida di sabato?
«Il fattore campo potrebbe fare la differenza. Conosco l’entusiasmo del “San Nicola”, per cui sabato gli spalti saranno gremiti. Ci sarà anche una nutrita rappresentanza di sostenitori amaranto per via del trentennale gemellaggio che lega le tifoserie. Prevedo comunque un match equilibrato. La Reggina è reduce dal successo casalingo sul Como e in caso di un altro risultato positivo potrebbe entrare in zona playoff. Al momento è fuori dalle prime otto, ma resto fiducioso perché so come lavora Inzaghi. Non bisogna, quindi, essere pessimisti, anche se pesano i sette punti di penalizzazione».
La società spera di avere in uno sconto per poter disputare gli spareggi promozione.
«Me lo auguro. Intanto l’obiettivo della permanenza in B è stato raggiunto e va ricordato che alla vigilia del campionato non era poi così scontato. Ho letto che giovedì sarà una giornata fondamentale per le questioni extracampo. Se le cose andranno per il meglio c’è la possibilità di tagliare il traguardo playoff. Il club e la città meritano di potersi giocare le loro chance. Sarebbe una beffa rimanere fuori dopo il grande girone d’andata disputato«.
Ha seguito il match col Como?
«A tratti. Nel finale la Reggina ha rischiato di subire il 2-2, anche perché i lariani hanno un reparto offensivo di rilievo. A tal proposito, Cutrone, Mancuso e Cerri non sono proprio gli ultimi arrivati ed è stato l’ex Milan ad accorciare le distanze. In più c’è stata anche l’espulsione di Ménez a complicare ulteriormente la situazione. Per fortuna poi non è successo più nulla e gli amaranto hanno ritrovato il successo casalingo. Mi ha impressionato positivamente la prestazione di Strelec, freddo negli ultimi sedici metri. Di pregevole fattura la rete del 2-0«.
Al di là di Strelec, la prova di Hernani è stata sontuosa.
«Ho visto. È stato bravo ed a mio parere è un centrocampista di categoria superiore. Si è reso protagonista anche dell’assist per Strelec dimostrando di non essere egoista. Il suo rendimento è cresciuto rispetto ad un mese fa. Ha avuto un calo che, fra l’altro, è coinciso pure con la flessione della squadra».
Quali sono i suoi ricordi legati all’esperienza in riva allo Stretto?
«Ho vissuto un periodo splendido. Ci salvammo sempre con qualche giornata d’anticipo e ricordo la grinta di Mazzarri. Aggiungo che non ho dimenticato la doppietta segnata al Cagliari e la rete allo scadere contro la Lazio».
A Bari è rimasto, invece, sette anni.
«È stata un’esperienza unica sotto tutti i punti di vista».
Ha mandato un sms ai suoi amici genoani?
«Sono felice che il Genoa sia tornato in A. Quella è stata un’altra tappa significativa della mia carriera».
La sua favorita in vista dei playoff?
«Bari e Cagliari sembrano avere qualcosa in più rispetto alle altre. Da tenere d’occhio anche il Parma che, dopo parecchi alti e bassi, ha ritrovato il giusto ritmo. Sarà una bella lotta nelle ultime giornate».
In zona retrocessione, oltre al Benevento, ormai spacciato, chi sono le altre indiziate ad andare in Lega Pro?
«Direi la Spal, ma anche il Perugia è in difficoltà. Non mi aspettavo il Benevento così indietro in classifica. In Serie B non ci sono incontri dall’esito scontato e l’ultimo posto dei sanniti ne è la conferma».

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