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Reggina, cessione vicina ma prima... la B. Oggi il consiglio federale si pronuncia sull'iscrizione

Firmato il preliminare di vendita del 100% delle quote alla Guild Capital di Marco Quaranta. L’operazione ovviamente rimane legata agli sviluppi sull’ammissione al prossimo campionato

Riuscire ad ottenere l’ammissione alla Serie B prima, definire il passaggio di proprietà poi. Quella che era un’ipotesi di progetto estivo per la Reggina, si è trasformata in una certezza. Quantomeno nelle intenzioni.
Nella giornata di ieri è, infatti, stato trasmesso un comunicato ufficiale con cui il club ha annunciato la firma di un preliminare di vendita del 100% delle quote societarie. «Il closing dell’operazione - si è letto nel comunicato - è previsto nei prossimi giorni». L'acquirente è la società inglese Guild Capital. In attesa di conoscere il responso del Consiglio Federale ed eventualmente l’esito degli altri ricorsi, la società amaranto vede all’orizzonte la sua prima proprietà straniera.
Ma chi è Guild Capital? Ha sede a Londra, ed è attiva dal 2014. Nella società londinese, però, si parla anche italiano. Il CEO e fondatore è Marco Quaranta, che ha nel curriculum anche un ruolo di vertice avuto in un colosso come JP Morgan. Se a livello calcistico-amministrativo le cose dovessero andare come auspica chi ha a cuore i colori amaranto, la Reggina entrerebbe in una nuova dimensione. Quella di essere una società di calcio che finisce sotto la gestione di un “fondo”. Una parola che non sempre è corretta dal punto di vista tecnico, ma serve a rendere l’idea. Guild Capital si definisce "un network di gestori patrimoniali specializzati, consulenti, sponsor tecnologici e imprenditori". Già questo rende vano uno degli esercizi che i tifosi tendono a fare spesso quando il proprio club cambia proprietario: andare a cercare il fatturato per valutare la solidità di chi arriva.
Qui le logiche sono diverse, alla luce del fatto che sono gli investitori e gli investimenti a determinare la capacità economica iniziale di quello che, pur trattandosi di una società sportiva, diventa a tutti gli effetti un progetto finanziario. Termini che potrebbero far impallidire i romantici del calcio, ma anche  regalare prospettive migliori di gestioni non equilibrate, passi troppo lunghi e poca lungimiranza.
Non è un mistero che Reggio Calabria, alla luce dell’andamento degli ultimi anni, sia una piazza un po’ disillusa e abbia voglia di vederci chiaro su ciò che il futuro gli riserva a livello anche prospettico. Toccherà eventualmente agli acquirenti, dunque, dimostrare di essere la soluzione ideale per ridare stabilità e fiducia al calcio reggino.
L’auspicio è che presto la nuova proprietà possa palesarsi e sottoporsi ad un banco di prova importante rappresentato dalla prossima stagione. Vorrebbe dire essere riusciti a superare indenni lo scoglio iscrizione alla Serie B, perché senza partecipazione alla categoria, non si svolterà. E proprio oggi c’è un Consiglio Federale che darà una prima risposta ad una vicenda che ha più interpretazioni sul piano legale e formale, ma soprattutto incardina anche sfaccettature sul piano politico e dei rapporti. Proprio per questo la Reggina si è mossa in tutti i modi possibili, anche a livello relazionale, per fare valere le proprie ragioni.

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