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Reggina con un solo obiettivo: «Fino al 29 pensiamo solo alla B»

Nell’ambiente amaranto ci si avvicina con speranza e fiducia al Consiglio di Stato. Ma parallelamente bisognerà muoversi a livello istituzionale per il “piano D” ed evitare di arrivare quando sarà troppo tardi

«Fino al 29 agosto dobbiamo pensare solo alla Serie B». Non sono pochi coloro i quali a Reggio Calabria condividono questo pensiero sulla situazione della Reggina. Un punto di vista condivisibile, soprattutto se sarà funzionale all’unità dell’ambiente in vista dell’atto finale di questa difficile estate. La Serie B sarebbe un patrimonio fondamentale da preservare. Anche partire con grande ritardo ed in una situazione di grande precarietà assicurerebbe comunque un orizzonte più che auspicabile. La Reggina andrà al Consiglio di Stato con la possibilità di far valere le proprie ragioni. Quella, però, è una partita che giocherà la società in carica con il proprio pool di avvocati.

C’è un’altra partita che, invece, va giocata dalla città a livello istituzionale. Quella di costruire un paracadute, da usare se fosse necessario. L’eventuale ripartenza della Serie D non è, infatti, un privilegio acquisito, ma un’opzione di cui poter beneficiare dopo aver creato i presupposti giusti.
Il primo problema da superare si sa già che sarebbero i tempi. La Reggina avrà il responso del ricorso al Consiglio di Stato solo dopo l’udienza del 29 agosto. Non ci sarà quell'anticipo in cui qualcuno sperava. Qualora le cose andassero male, per la città l’obiettivo diventerebbe costruire una nuova società che possa mandare in campo una squadra nella prima giornata del campionato di Serie D. L’inizio del massimo torneo dilettantistico è stato già rinviato al 10 settembre.

Un anno fa Campobasso, dopo l’ultimo ricorso al Consiglio di Stato del club non iscritto, non riuscì ad avere l’ammissione in soprannumero. In quel caso la Figc, in una nota divenuta pubblica, sottolineò come le procedure previste dall'articolo 52 comma 10 fossero sempre state avviate prima della composizione di gironi e calendari di Serie D. Era il 30 agosto, con calendari e gironi noti dal 19. Oggi l’ipotesi possano arrivare dopo il Consiglio di Stato, se confermata, gioca a favore delle eventuali prospettive reggine in caso di esito negativo.

La seconda problematica riguarda l’assegnazione della migliore categoria possibile: la Serie D. Negli ultimi giorni Siena, che ha perso la C, ha avuto la possibilità iscrivere la propria squadra solo in Eccellenza. Nella terra del Palio la tradizione calcistica è importante e fatta anche di diversi anni di Serie A. Tuttavia, si era già avuta una ripartenza nel 2014 e nel 2020 (solo tre anni fa). Per Reggio Calabria la situazione sarebbe probabilmente diversa.

Dopo un’eventuale mancata iscrizione ad un campionato professionistico tocca ad un sindaco avviare le procedure di ripartenza. L’amministrazione comunale si sarebbe già mossa in ambito calcistico per assicurarsi che il caso di Reggio sia seguito con l’attenzione che una realtà così importante merita. Lo stesso presidente Gravina, qualche giorno fa, ha parlato di sensibilità della Federazione verso le piazze importanti proprio in merito al caso Reggina.

E poi c’è la questione più importante: fare in modo che un’eventuale rifondazione del calcio a Reggio sia attrattiva per imprenditori e investitori che possano dare solidità ed ambizione. C’è qualcuno che sarebbe pronto a farsi avanti. Tra chi si proporrà occorrerebbe poi fare la scelta giusta. Tutto sarebbe da completare in tempi brevissimi. La speranza amaranto è che alla fine non serva, ma è necessario farsi trovare pronti ad ogni eventualità.

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