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La Reggina verso il bivio del suo futuro. Poco più di 48 ore alla sentenza del Consiglio di Stato

Tra due giorni la giornata decisiva per l’auspicata ammissione alla Serie B mentre si tratta per la cessione del club

Corre più veloce il tempo verso il 29 agosto che non in direzione della chiusura della trattativa per il passaggio di proprietà. Può essere riassunta così la s della Reggina a due giorni dall’udienza per il ricorso al Consiglio di Stato.
Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati principalmente da rumors sull’acquisizione del club. Si è scoperto che gli acquirenti ci sono, ma anche che per diventare proprietari occorre dialogare con chi oggi è in possesso delle quote, ossia Manuele Ilari.

Le interlocuzioni dovrebbero proseguire fino alla vigilia della data più importante. La situazione è chiara: c’è una parte che, esattamente una settimana fa, ha manifestato con un comunicato ufficiale la disponibilità a cedere e un’altra che vuole acquisire. Non è, però, facile che un acquirente, di fronte ad un’eventuale richiesta, possa investire del denaro a poche ore dalla sentenza decisiva per rilevare l’attuale accordo vigente tra il proprietario della Reggina e la proprietà uscente. Tutto, come è noto, resta comunque subordinato all’ammissione al campionato cadetto. Gli umori della piazza raccontano inequivocabilmente che a Reggio si confida in un passaggio di proprietà prima del 29 agosto. La questione è strettamente legata alla necessità di un segnale di discontinuità rispetto all’ultimo mese e oltre. Una situazione surreale in cui non si è riusciti a creare le condizioni affinché la squadra continuasse a lavorare al centro sportivo “Sant’Agata”. A partire dai primi di luglio il mosaico Reggina ha iniziato a perdere tasselli, uno dopo l’altro. Ogni settimana è diventato sempre più difficile gestire l’ordinario e si è arrivati fino alla situazione attuale: con un organigramma ridotto all’osso, una società messa in mora dai calciatori e dove ci si sforza di andare avanti solo grazie alla generosità e all’abnegazione di pochi.

E se è vero che il ricorso al Consiglio di Stato sarà valutato nel merito, lo è anche il fatto che le altre parti coglieranno la palla al balzo per sottolineare quella che è la situazione odierna a Reggio Calabria. Decisamente peggiore, ad esempio, rispetto a quella che si aveva alla vigilia del ricorso al Tar. Si attendono note che porranno l’accento sul fatto che a chiedere l’iscrizione alla B sia un club che rischierebbe di non soddisfare il requisito dell’equilibrio economico-finanziario.
Troveranno spazio, ad esempio, notazioni sulla prosecuzione del piano di ristrutturazione in relazione del cambio di proprietà, ma anche riferimenti ai debiti cresciuti nelle ultime settimane per effetto degli stipendi non pagati ai tesserati da giugno, la messa in mora da parte dei calciatori e il fatto che ci sia un’intera squadra prossima allo svincolo.
Tuttavia, chi dovrà emettere la sentenza potrebbe, però, mettere in conto il fatto che si sta parlando di una società che da due mesi non ha alcun introito e che, partecipando alla Serie B, potrebbe gestire svariati milioni di euro. Il giorno della verità è sempre più vicino.

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