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L'intervento di Mattarella

"Le mafie sono la negazione dei diritti. Opprimono, spargono paura, minano i legami familiari e sociali, esaltano l'abuso e il privilegio, usano le armi del ricatto e della minaccia, avvelenano la vita economica e le istituzioni civili". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando a Locri i familiari delle vittime delle mafie. "Vendono la droga, inquinano campi e acqua, contaminano alimenti e medicinali, incendiano boschi, devastano risorse ambientali. Le loro azioni criminali - ha aggiunto - avranno effetti nocivi per generazioni. Riciclano i proventi illeciti in attività legali, falsando la concorrenza e inquinando i mercati. Trasformano in un'occasione di arricchimento ogni più turpe attività: la prostituzione, il traffico di esseri umani e di rifiuti tossici, il gioco d'azzardo, il commercio di armi, della droga e di organi del corpo umano".

"Le mafie, non risparmiano nessuno - ha aggiunto - Uccidono, certo, chi si oppone ai loro interessi criminali. Ma non esitano a colpire chiunque diventi un ostacolo al raggiungimento dei loro obbiettivi. Che sono denaro, potere, impunità. Per questo motivo, la lotta alle mafie riguarda tutti. Nessuno può dire: non mi interessa. Nessuno può pensare di chiamarsene fuori". 

E ancora: "I mafiosi non hanno senso dell'onore o del coraggio. I loro sicari colpiscono con viltà persone inermi. L'Italia ha fatto passi avanti nella lotta alle mafie ma è necessario non fermarsi. Bisogna prosciugare le paludi dell'arbitrio della corruzione, che sono quelle dove la mafia prospera".

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