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Da Reggio al Veneto, le mire espansionistiche delle bande di spaccio: le foto degli arrestati

Feroci e senza scrupoli. La gang della droga che aveva conquistato la principale piazza dello spaccio nello storico quartiere di Reggio sud, Sbarre, tra i rioni Guarna e Caridi (ex, perchè rasi al suolo definitivamente agli inizi degli anni Novanta), era pronta a tutto pur di riavere indietro una ventina di dosi di cocaina (valore di 2.000 euro circa) che due ragazzini, 13 anni o poco più, tossicodipendenti, avevano osato rubare (rivendendole perchè fumavano solo “erba”) proprio dai nascondigli sparsi tra i ruderi del loro quartiere generale criminale.

È scattata all’alba di ieri l’operazione “Sbarre”. Il Gip di Reggio, Arianna Raffa, ha disposto 17 misure cautelari in carcere e due persone con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, altre cinque sono state denunciate a piede libero mentre 12 sono state segnalate amministrativamente proprio per l’uso di sostanze stupefacente.

La piazza di Sbarre - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola - non bastava più all'organizzazione. Per ampliare il raggio operativo criminale, scalando gradini nelle gerarchie del narcotraffico ed aumentando potenza e disponibilità economica, i capi stavano progettando di espandersi in Veneto, alla conquista della piazza di Jesolo. Il gruppo inviò infatti alcuni emissari nel nord est potendo contare sull'appoggio logistico e criminale di associati e familiari. Un piano stroncato sul nascere.

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