Dopo tre mesi di indagini una prima svolta per la scomparsa di Agostino Ascone, l’imprenditore agricolo che nel tardo pomeriggio del 27 dicembre 2021 era scomparso, senza fare ritorno alla sua abitazione della frazione di Amato di Taurianova ed ai suoi affetti.
Questa mattina, i militari del Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro hanno dato esecuzione ad un provvedimento di «fermo di indiziato di delitto» emesso dalla Procura ddi Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, a carico di Ilaria Sturiale, moglie della persona scomparsa, di Salvatore Antonio Figliuzzi, legato alla donna, e di Giuseppe Trapasso, ritenuto complice dei due.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina, sono state effettuate dai militari del Nucleo Investigativo di Gioia Tauro, con il supporto dei carabinieri della Compagnia di Taurianova e con l’intervento specialistico del personale del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina e del Reparto Anticrimine di Reggio Calabria.
Attraverso una serie di puntuali approfondimenti investigativi anche di natura tecnico-scientifica, svolti con grande professionalità ed impegno, i carabinieri sono riusciti a ricostruire gli ultimi movimenti della vittima prima della sua scomparsa ed a individuare i soggetti che, allo stato degli atti, si assumono essere responsabili della sua morte e dell’occultamento del suo cadavere.
Ambienti 'ndranghetisti
Il delitto appare maturato in un ambiente caratterizzato dal codice comportamentale della ‘ndrangheta, caratterizzato dal regime di omertà e dalla forza di intimidazione che i diretti interessati sono consapevoli di esercitare. L’ipotesi investigativa che ha condotto all’emissione del Decreto di fermo dovrà ora trovare una prima conferma da parte del Giudice per le indagini preliminari in sede di convalida.
I legami con la cosca Bellocco di Rosarno
L'omicidio sarebbe maturato all’interno della cosca Bellocco di Rosarno l’omicidio di Agostino Ascone. Uno dei tre fermati (Salvatore Antonio Figliuzzi, 49 anni) è legato alla moglie della vittima, nonché marito della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola che, nel 2011, morì dopo aver ingerito dell’acido. Condannato per mafia in via definitiva nell’ambito del processo "Bosco Selvaggio", Figliuzzi è ritenuto dagli inquirenti un affiliato della cosca rosarnese. Stando alla ricostruzione dei carabinieri Ilaria Sturiale avrebbe avuto una relazione extraconiugale proprio con Figliuzzi. Sembrerebbe, a questo punto, che si sia trattato di lupara bianca. Si cerca di capire il ruolo del terzo fermato, Giuseppe Trapasso. Secondo gli inquirenti, quest’ultimo sarebbe stato complice dei due amanti. Non è ancora chiaro, inoltre, dove i tre soggetti fermati avrebbero occultato il cadavere della vittima.
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