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Tutti contro uno: giovane pestato sul lungomare di Reggio Calabria

Un gruppo di giovani ha aggredito, per motivi in corso d’accertamento, un ragazzo poco più che maggiorenne sul lungomare di Reggio Calabria. L’episodio è accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi ed a renderlo noto, con un post pubblicato oggi su Facebook, è stato il sindaco, attualmente sospeso, Giuseppe Falcomatà, che ha anche inserito il video dell’aggressione realizzato con un telefono cellulare.
Gli aggressori del giovane sarebbero stati almeno una ventina, tra cui alcuni minorenni. Il ragazzo è stato colpito ripetutamente con pugni, calci, caschi da motociclista e sedie di plastica. Soltanto dopo alcuni minuti il giovane aggredito è riuscito a darsi alla fuga. Sull'episodio ha avviato indagini la polizia di Stato sotto le direttive della Procura delle Repubblica ordinaria e della Procura per i minorenni, guidate, rispettivamente, da Giovanni Bombardieri e Roberto Di Palma. Il ragazzo vittima dell’aggressione ha riportato la frattura del setto nasale e lesioni varie. Il giovane, comunque, secondo quanto si è appreso, non ha presentato alcuna denuncia, presumibilmente nel timore di subire altre violenze. Il giovane vittima del pestaggio è stato sentito dagli investigatori, ma non avrebbe fornito chiarimenti sui motivi dell’aggressione.

Falcomatà: "Non dite che servono telecamere o controlli. E' una questione di educazione"

"Il nostro Lungomare in questi giorni è teatro di tante iniziative ed eventi, concerti, momenti di svago e di divertimento. Eppure c'è chi sembra non gradire e preferisce trascorrere il tempo in questo modo..."
E' l'ex sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, a denunciare sui propri profili quanto accaduto sabato sera tra un gruppo di giovani che si sono accaniti contro un solo ragazzo fino a pestarlo. Tutto ripreso in un video e postato sui social.
"Scene già viste purtroppo - continua Falcomatà - evidentemente i messaggi educativi non bastano mai. Ho sempre sostenuto che il compito delle istituzioni ed in generale delle agenzie educative sia quello di capire i motivi di questi episodi, di comprendere il disagio profondo che vi si nasconde. Ma a volte c'è poco da capire: evidentemente c'è chi, seppur giovanissimo, sceglie proprio di esprimersi in questo modo barbaro, attraverso la violenza. Questa non è la nostra città, non è la Reggio che conosciamo. Non è quella Reggio inclusiva, tollerante, quella Reggio del dialogo e del rispetto delle regole, per la quale lavoriamo ormai da tanti anni".
"Non dite che ci vogliono le telecamere o i controlli - conclude - perchè qui è esclusivamente una questione di educazione. Ai ragazzi protagonisti di questo video vorrei dire vergogna, perchè quella che si vede non è semplicemente una rissa, ma un vero e proprio pestaggio, tutti contro uno. E allora più che ai ragazzi io mi rivolgerei ai loro genitori: se io riconoscessi mio figlio in quelle immagini non ci penserei due volte ad accompagnarlo in Questura".

Le reazioni

"Sembrerebbe che a nulla sono valse le parole del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, il dott. Roberto Placido Di Palma, quando nel mese di maggio, dopo l’ennesimo episodio di violenza tra minori, definiva fondamentale il compito di un tavolo interistituzionale per fronteggiare l’escalation di violenza tra i giovani reggini dichiarando che «la prevenzione è la parola chiave»." La segreteria regionale Calabria del Nuovo Sindacato Carabinieri è "seriamente preoccupata per la cornice di assenza di prevenzione e previsione di interventi per contrastare le condotte antisociali dei ragazzi che frequentano la movida sul lungomare reggino. I nostri colleghi sono chiamati ad operare in un contesto urbano in cui l’amministrazione competente non ha adottato quegli strumenti basilari che in altre città risultano un ideale deterrente per evitare condotte che minano l’ordine e la sicurezza pubblica. Ci riferiamo ad un efficiente impianto di videosorveglianza integrata da parte dell’amministrazione locale e l’intensificazione dii controlli amministrativi agli esercenti dei locali pubblici da parte della polizia locale, atteso che è vietata la somministrazione di alcolici ai minori o come già avviene nella città più complesse dove le nuove procedure di applicazioni dei DASPO urbano (e della norma ‘Willy’) stanno contrastando ottimamente gli atti di violenza giovanile. L’evidente criticità di ordine pubblico necessita di misure straordinarie per prevenire ulteriori atti di violenza, che spesso si traduce nel chiedere il massimo sforzo ai Comandi Arma competenti, ma l’assenza di strumenti di prevenzione aumenta il rischio sulla sicurezza degli stessi Carabinieri chiamati ad operare in tale contesto. Questa sigla sindacale auspica che - in analogia a quanto previsto nella Polizia di Stato nella fase preventiva e organizzativa di servizi particolari, che avviene di concerto con le organizzazioni sindacali per analizzare esigenze non normate dall’accordo nazionale quadro – anche l’Arma inizi a confrontarsi con i sindacati di categoria come il Nuovo Sindacato Carabinieri. Infine NSC Calabria auspica interventi immediati con soluzioni efficaci che tengano conto dalle forze a disposizione, valutando la richiesta di rinforzi di unità che sappiano gestire problematiche di ordine pubblico, prima di vedere pubblicati sui giornali articoli che parlano di tragedia annunciata”.

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