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Porto di Gioia Tauro, nave portacontainer urta il molo e si incaglia. Avviata inchiesta VIDEO

Sono ferme da stamane le operazioni in entrata e in uscita nel porto di Gioia Tauro causate dall’incagliamento della nave portacontainer MSC «Elaine», battente bandiera panamense. Il battello - lungo circa 350 metri, largo 46 e capace di imbarcare fino a diecimila teus - si apprestava ad uscire dal porto per raggiungere Malta, dove avrebbe dovuto fare altre operazioni di sbarco-imbarco, accompagnata da due rimorchiatori quando, per cause in corso di accertamento, è finito con il lato di babordo della prua sopra la mantellata di protezione esterna della bocca di porto, impedendo così ogni altra operazione.

Da una prima ispezione subacquea, la «Elaine» non sembra avere riportato danni gravi all’opera morta, ma il responso degli operatori ha fornito un quadro preoccupante della situazione, stante la penetrazione della nave sulla protezione sommersa. Secondo quanto appreso, al momento non ci sono tempi certi per la ripresa dell’operatività del grande porto di transhipment, «almeno - affermano i soccorritori - fino a che i mezzi a disposizione per liberare la nave attualmente, rimarranno tali». Le indagini sull'incidente sono coordinate dal comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, il Capitano di Fregata Vincenzo Zagarola.

Dopo ore di tentativi di ben cinque rimorchiatori la prua della nave è ancora ancorata ai tetragoni in cemento armato della barriera. Si sta facendo ogni sforzo per far muovere la nave che non presenta, secondo quanto hanno potuto accertare i sommozzatori, squarci importanti anche se non si escludono, perchè ancora non perfettamente visibili. Squarci che forse hanno interessato la prima barriera in lamiera dello scafo, che ne ha due ad intercapedine. Quel che sembra certo è che la nave non stia imbarcando acqua e questo rassicura i soccorritori. Secondo i primi rilievi si pensa che circa un centinaio di metri della parte immersa della ciglia della nave sia adagiata sulla barriera frangiflutti e questo rende difficoltose le operazioni di disincaglio. La Capitaneria di Porto di Gioia Tauro ha avviato un’inchiesta per risalire alle cause dell’incidente che possono essere varie: un guasto ai motori o al timone, o un errore umano. Inchiesta interna anche della linea di navigazione. Adesso si aspetta di capire se il moto ondoso previsto per la nottata possa aiutare le operazioni. Se questo non avverrà, come extrema ratio si cercherà un pontone dotato di una gru per alleggerire dai container la prua della nave. In ogni caso si prevedono tempi lunghi che potrebbero portare ad un blocco del porto anche per alcuni giorni con danni rilevanti sul piano economico per tutto il sistema logistico della linea e del porto.

 

 

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