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Metro City Reggio, la rivincita delle periferie - LE FOTO DEGLI ELETTI

Svolta dopo il voto a Palazzo Alvaro: adesso nel Consiglio le aree provinciali sono più omogeneamente rappresentate

Il secondo consiglio metropolitano è finalmente eletto. Dopo il rinvio dell’appuntamento elettorale a fine novembre, domenica notte dopo uno scrutinio che non è stato tra i più veloci sono arrivati i risultati di questo test che è importante e che cambia radicalmente la geografia politica del Consiglio di Palazzo Alvaro. C’è molta espressione delle periferie, in affanno i consiglieri di Reggio accusati nella prima stagione di aver “abbandonato” il territorio e che adesso sono in minoranza rispetto a quelli espressione della provincia.

La composizione

È un Consiglio nuovo dove ci sono espressioni politiche demarcate e cristallizzate nel territorio: diverse anime del Partito Democratico e di “Articolo Uno” Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega (anche se per un soffio visto che l’ex candidato a sindaco Antonino Minicuci è ultimo degli eletti); c’è anche la corrente di Luigi de Magistris con Michele Conia e il suo supporto Saverio Pazzano. Alla fine, però, il centrosinistra non ha sfondato: poco più di 450 voti con due liste e otto seggi che premiano per il sistema della ponderazione dei risultati quella capeggiata dal Pd.
Tra i Democratici eletti: Giuseppe Ranuccio, Giuseppe Marino, Domenico Mantegna da Benestare che ha pescato voti “pesanti” anche all’interno del Consiglio di Palazzo San Giorgio (area di centrodestra) e ce la fanno anche il ripescato alle comunali ed ex assessore Antonino Zimbalatti che a settembre scorso era sceso in campo tra i socialisti e il consigliere metropolitano uscente, Filippo Quartuccio. Nella lista “S’Intesi” ci sono Carmelo Versace, l’ex vicesindaco Armando Neri. Buon successo per Salvatore Fuda da Gioiosa Ionica.
Minoranza quasi tutta rinnovata: Forza Italia ha fatto il pieno con Giuseppe Zampogna da Scido che pesca voti ovunque ed è in termini di ponderazione il più votato; il sindaco di Calanna Domenico Romeo e il vice di Bianco, Pasquale Ceratti; e il consigliere di Gerace, Rudi Lizzi in quota Fratelli d’Italia. Il listone del centrodestra ha funzionato e ha strappato 5 seggi.
La lista “Territorio Metropolitano” riesce a ottenere il seggio a Michele Conia. Questa lista ha di fatto sparigliato i giochi. I 101 voti hanno rosicchiato consensi al centrosinistra e così di fatto ha ridotto la forbice tra le due coalizioni principali facendo riequilibrare tutto.

L'affluenza

Ma il risultato comunque è stato importante testimoniato dalla grande affluenza. Ed è questo il commento del sindaco Falcomatà: «Il dato più significativo della tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio Metropolitano, credo sia quello relativo alla partecipazione che ha sfiorato il 90% a dispetto di quanti hanno sostenuto per giorni che queste elezioni non interessassero a nessuno».

I territori

«Altro dato importante - prosegue il primo cittadino - è quello legato al coinvolgimento dei territori che attraverso i due seggi periferici di Palmi e Locri hanno fatto registrare un'altissima affluenza. Proprio la grande partecipazione ci consente adesso di avere un Consiglio Metropolitano in grado di rappresentare concretamente e in modo omogeneo tutte le aree del territorio. Questo dal mio punto di vista - evidenzia il Sindaco Falcomatà - era l'aspetto più importante specie in relazione alle sfide fondamentali delle prossime settimane che ci vedranno impegnati nella definizione degli indirizzi politici e programmatici in merito al quadro delle risorse contenute nel Recovery Plan e nel Next Generation. Infine voglio sottolineare il risultato conseguito dalle nostre liste che portano a casa otto consiglieri garantendo la piena governabilità dell'Ente. Peraltro sono convinto che anche con i sindaci e i consiglieri che sono stati eletti nelle liste del centrodestra e del territorio metropolitano, si potrà sviluppare un grande e proficuo lavoro in sinergia con le liste “S’intesi” e “Democratici per la Città Metropolitana”, realizzando compiutamente la missione che sta alla base dell'Ente di secondo livello».

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