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Chi è Luca Gallo. I sogni di "grandeur" alla Reggina: l'ascesa e il declino di un presidente vulcanico

Un fulmine a ciel sereno, o quasi. La notizia dell'arresto di Luca Gallo (presidente della Reggina), accusato di autoriciclaggio, non può lasciare indifferenti.

Classe 1970, imprenditore romano di origini calabresi, Luca Gallo è il presidente della Reggina dal 10 gennaio 2019. Gallo ha iniziato il percorso professionale da giovanissimo svolgendo i lavori più disparati: vetraio, cameriere ma anche, seguendo le impronte del padre, restauratore di mobili. Nel 1997 - come si legge dal profilo visibile sul sito della società amaranto - dopo tanti sacrifici, viene selezionato da un’importante azienda leader nel settore della sicurezza e qui mette a frutto la gavetta fatta. La passione, l’umiltà e l’ambizione gli spianano la strada e in poco tempo viene promosso a ricoprire un incarico dirigenziale di alto livello: gestisce per la società tutti gli appalti esterni della penisola. Nel 2009, però, la società di sicurezza chiude e Luca Gallo si trova nelle condizioni di doversi reinventare un lavoro. E’ in quegli anni che scopre la sua capacità imprenditoriale: nel 2010 nasce la M&G, poco più di 30 metri quadrati e tanto tanto lavoro. In poco tempo la sua diventa una realtà importante nel settore dei servizi in appalto per le aziende e Luca Gallo non si ferma, ha capito il meccanismo per crescere, con la stessa passione, umiltà e ambizione di sempre. In un paio di anni la M&G raggiunge numeri e risultati importanti. Oggi la M&G conta circa 10.000 lavoratori e quasi 3.500 clienti.

L'arrivo alla Reggina: gli investimenti e il rilancio del club amaranto

Arrivato alla presidenza della Reggina dopo aver rilevato le quote dei Praticò, Gallo in poco tempo acquisisce tutte le quote e inizia il percorso di rilancio del club amaranto sia sotto il profilo finanziario che dei risultati sportivi. La situazione in casa amaranto è grave sotto tutti i punti di vista e a febbraio, dopo il ko casalingo con il Catanzaro, Gallo esonera mister Cevoli e sulla panchina della Reggina arriva Massimo Drago. Quest'ultimo però dura un paio di mesi e dopo la sconfitta con la Sicula Leonzio viene a sua volta esonerato e sulla panchina amaranto ritorna Cevoli. La squadra si qualifica ai play-off venendo eliminati al secondo turno dal Catania. Terminata la prima fase alla guida del club, la stagione 2019-20 è la prima in cui Gallo parte da inizio stagione. In panchina arriva Mimmo Toscano, mentre Gallo inizia ad investire anche fuori dall'ambito del calcio mercato e del campo: risorse per il restauro del centro sportivo "Sant'Agata", risorse per aprire il nuovo store su corso Garibaldi a due passi da Piazza Duomo, risorse per la comunicazione con l'apertura della nuova web tv. In campionato la squadra carbura grazie alla presenza di giocatori del calibro di Corazza, Reginaldo, Bellomo, e, soprattutto, Denis. Il Tanque è il fiore all'occhiello del mercato amaranto, un acquisto che fa impazzire i tifosi e la piazza. Poi arriva il Covid, il campionato si ferma, ma la squadra viene promossa comunque in Serie B in quanto prima in classifica al momento della sospensione del campionato.

"Lavati i pedi e va curchiti"

La stagione 2019-20 rimarrà impressa anche per la polemica feroce scatenata dalla famosa maglietta indossata dallo stesso Luca Gallo in occasione nel derby casalingo con il Catanzaro. La Reggina vince il match e il numero uno amaranto festeggia con una maglietta amaranto con su scritto: "Lavati i pedi e va curchiti". Un'esultanza "pittoresca" che scatena la furia dei tifosi e della piazza calcistica catanzarese che chiede a gran voce la squalifica del presidente Luca Gallo. Lo stesso Gallo, nella conferenza stampa di fine stagione a giugno, sull'episodio si esprimerà così: "Sono stato deferito 45 giorni ed è quello che si da' ad un presidente che non pago ai calciatori. Presumo di aver fatto qualcosa di grave e penso 'hai fatto qualcosa di grave'. Mi è stato detto di tutto, anche da persone che non conosco. Persone che si sono espresse mezz'ora dopo la fine della partita, una settimana dopo la fine della partita. Persone che in occasioni ben più gravi non hanno detto nulla. Io vengo da una città dove l'ironia la fa da padrone. Sono di genitori calabresi ma sono nato a Roma. Abbiamo dei modi di fare differenti, ma io capisco tutti e tutti, ma quello che mi ha dato veramente fastidio sono state le critiche esacerbate della stampa di Reggio. Se fuori da Reggio qualcuno si è fatto girare i zebedei, io lo vedo normalissimo, ma che qui a Reggio possa essersi schierato contro quella maglietta lì a me ha fatto male. Questo a me ha dato fastidio. La Reggina deve essere una squadra antipatica, amata follemente dentro le proprie mura e odiata fuori. Quest'inverno facevano a gara per dire 'cazzate' sulla Reggina. Io sempre zitto. Vi sfido a trovare una volta che ho detto il nome di un'altra squadra. Tiro fuori quella maglietta lì dove non offendo nessuno, non è diretta a nessuno precisamente, mi arriva di tutto. Che mi arriva fuori Reggio su questo lo sapevo, ma che succede all'intero di Reggio mi ha dato un fastidio terribile. Non si può sentire e vedere. Da lì mi sono allontanato mediaticamente, ma non dai tifosi. Le critiche mosse dalla stampa reggina è un qualcosa che non avevo preventivato e mi è arrivato come un cazzotto. Evidentemente ho fatto qualcosa di grave. Non c'è nessun tipo di problema, ma quella cosa lì mi ha dato fastidio. Ho aspettato un'intera stagione per poter dire questo. La gara fatta da alcuna stampa reggina per andarmi ad attaccare su una maglietta. Mi hanno trattato meglio forse dall'altro lato".

L'acquisto di Menez e l'obiettivo Serie A

Il 23 giugno del 2020 il presidente Luca Gallo convoca una conferenza stampa al "Granillo". Sul manto erboso dello stadio reggino, il numero uno amaranto inizia un lungo discorso partendo dalla vittoria del campionato di Serie C e all'obiettivo futuro con il ritorno in B. "Si punta magari ad un campionato di vertice per poter dire ai reggini di gridare ed essere orgogliosi di essere di Reggio. Il 30% del progetto sportivo era la salita in Serie B. Il mio sogno, non ho problemi a dirlo, è di portare la Reggina in Serie A. Io lo so che adesso mi si dice 'perchè dici ste cose, devi dire che cercheremo di stare al passo con gli altri'. Il mio sogno è di andare in Serie A, spero di riuscirci a farlo. Lì arriveremmo al 70% del progetto sportivo, poi c'è un restante 30% e lo tengo per me. Io non posso durare sempre, io sono temporaneo. Il cuore amaranto resta. Sono stati temporanei presidenti molto più bravi di me. Ogni rapporto ha un inizio e una fine. La Reggina è un rapporto solo ed esclusivamente sentimentale, la vedo come una donna. Arriverà il momento che andrò via, non sono venuto qui per speculare. Sono venuto qui solo per una ragione sentimentale, di un qualcosa che risale a tanto tempo fa. Una sorta di espiazione, quando arriverò in Serie A lo dirò e quel giorno avrò fatto quello che dovevo fare."  A questo punto Gallo annuncia l'arrivo del campionissimo, a Reggio arriva niente meno che Jeremy Menez: “Il calciatore francese Jeremy Menez è della Reggina, contratto triennale. Il 26 giugno alle ore 12 arriverà all’aeroporto di Catania, alle 14 al porto di Messina, alle 15 al porto di Reggio. Il 27 giugno verrà presentato alla stampa, alle 15. Alle 17 sarà allo store per i tifosi della Reggina, per autografi e foto. La sera porteremo Menez al ristorante per una cena. E’ un campione, basta guardare il curriculum, un calciatore che ha giocato in squadre come Milan, Roma, Psg. E’ il mio regalo per la Serie B”.

Il recente passato: il malore e i guai con il fisco

Nel frattempo la Reggina tra alti e bassi gioca in Serie B e prosegue il suo percorso di crescita. Per la stagione 2021-22 viene scelto in panchina l'ex bomber amaranto Aglietti e gli amaranto partono bene in campionato, prima di conoscere una profonda crisi di risultati. In panchina arriva Stellone, ma nel frattempo iniziano i guai dal punto di vista della tenuta finanziaria. Gallo nel mese di febbraio accusa un malore ai funerali della madre e viene ricoverato d'urgenza dopo un arresto cardiaco. Superata questa fase, lo stesso Gallo a marzo tiene una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione economica del club dopo che a febbraio erano saltati gli appuntamenti con le scadenze amministrative. "Sono qua perché la città di Reggio ha bisogno di questa parola che va tanto di moda, chiarimento. Sono da un’operazione delicata, ma non è ancora finita probabilmente. C’è una grossa e enorme parte sana della città con le quali discutere, che recepiscono quello che dicono. C’è una piccola parte che recepisce in maniera negativa ciò gli viene riferito. La Reggina, come da bilancio, ha un debito, a questo punto sta a me gestire questo debito, come altre società di A e di B. Non ho mai conosciuto una società di qualsiasi tipo che non abbia posizione debitoria, è quasi nella normalità che una società abbia dei debiti. Il grosso del debito che ha la Reggina 1914 è con l’erario, quindi la parte Irpef e Inps, derivante dal periodo del Covid, circa 10-11 milioni di euro. Il FIGC ha comunicato il termine dei pagamenti a fine dicembre, con il campionato fermo. Il 75% del debito della Reggina è con l’Erario, una volta sanato sgraverà la Reggina del grosso del debito, non vedo che tipo di tragedia possa essere: ci sono diversi modi per sanare quel debito, tutti legali e raggiungibili. La cittadinanza di Reggio deve stare tranquilla. Il resto del debito si attesta a 2,5 milioni di euro, una cosa gestibile, sopratutto per un club che negli ultimi anni ha gestito 22 milioni di euro tra costruzione della squadra e investimenti sulle strutture. La Reggina onorerà il debito con l’Erario, in un modo o in un altro".

 

 

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