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Reggio la Patrona in mezzo alla gente tra novità, crisi e una città diversa

Oggi Reggio ha riabbracciato la sua Patrona. La processione tradizionale, partita dalla Basilica dell'Eremo con centinaia di fedeli al seguito, è tornata dopo i due anni porta due novità sostanziali: è stata la prima dell’arcivescovo Fortunato Morrone che è succeduto a Giuseppe Fiorini Morosini durante il periodo di sospensione delle attività per la pandemia e con la presenza di un sindaco facente funzioni per la sospensione del primo cittadino.
Due novità importanti segno di una città che si appresta a dare il giusto tributo di preghiera e festa civile alla Madonna cambiata rispetto al 2019. Una città che continua ad aspirare a tornare alla normalità con un Comune che a fatica cerca di risollevarsi dal baratro finanziario in ci era caduto oramai più di dieci anni addietro, con una crisi sociale senza precedenti e con quella economica che sta lasciando il segno.

L'augurio di monsignor Morrone

Monsignor Fortunato Morrone, in occasione della processione, lancia messaggi ai fedeli:

«Sosteniamoci vicendevolmente, no “ognunu pe i fatti soi”. Ognuno per sé Dio per tutti è una bestemmia. Maria ha superato questo proverbio. Dentro di voi c’è una potenzialità d’amore e Maria lo ha tirato fuori. Tocca a me, non agli altri. Questo gesto di Maria è un gesto politico. Vuol dire che se c’è la spazzatura in questa la città, lo segnalo, mi metto in moto. Sentiamo la ribellione che dice basta, cari reggini reagiamo contro i nostri egoismi. Costruiamo sulla roccia della parola di Dio. Io spero che questa parolina politica “cittadinanza attiva” possa farci muovere insieme. W Maria».

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