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Reggio, il caso del campo di baseball chiuso. Aliquò: "Costretti ad andare a Messina" VIDEO

Una struttura all'avanguardia lasciata nel degrado. Nelle scorse settimane l'ASD San Giorgio Baseball costretta a disputare lo storico torneo che organizza ogni anno a Messina. L'appello del presidente Aliquò al Comune

Cancelli chiusi, sterpaglie, erba alta, rifiuti. Si presenta così il campo di baseball all'incrocio tra il viale Messina e il viale Calabria a Reggio Calabria. Una struttura all'avanguardia, con tanto di tribuna coperta, che però viene utilizzata con il contagocce.

E' la casa dell'ASD San Giorgio Baseball e Softball, ma la storica società del presidente Tony Aliquò non può usufruirne. Tanto che, nelle scorse settimane il torneo promosso ogni anno dal sodalizio reggino si è disputato non a Reggio, bensì a Messina.

Sono tanti i ragazzi, e con loro le famiglie, che attendono di potersi allenare e praticare sport proprio nel momento in cui le altre discipline stanno iniziando con gli allenamenti e le iscrizioni ai vari campionati. Ad oggi, manca un'autorizzazione formale da parte dell'amministrazione comunale di Reggio Calabria che consenta alla San Giorgio di poter usufruire del campo.

"Il campo è comunale - spiega ai nostri microfoni Tony Aliquò - ma di fatto noi non abbiamo l'autorizzazione per entrare. Il Comune non si è mai preso la briga di curarlo. Quando c'eravamo noi del San Giorgio lo abbiamo sempre curato gratuitamente e lo abbiamo tenuto come un gioiello. Sono pochissimi i campi di baseball in Italia e sotto Roma ancora di meno. Siamo l'unico campo di baseball in Calabria, però il colmo è che è abbandonato. Il mese scorso abbiamo organizzato il solito torneo che facciamo ogni anno con diverse squadre che arrivano dalla Sicilia o da altre regioni, ma purtroppo il Comune ci ha dato l'autorizzazione solo una settimana prima con tutte le spese a nostro carico (oltre mille euro per rimetterlo a nuovo), oltre il nostro lavoro con minimo dieci persone a pulire. Oltretutto ci hanno chiesto una quota di 311 euro per poter entrare e a quel punto abbiamo deciso di andare a Messina dove abbiamo pagato 100 euro in meno per aver un campo pronto per l'uso con il custode che ci ha accolto senza problemi".

Come detto, sono tanti i giovani che aspettano di potersi allenare: "Come ogni stagione a fine settembre iniziamo con la scuola baseball e con le giovanili, ma ancora non siamo potuti partire non avendo un campo a disposizione. L'anno scorso è accaduta più o meno la stessa cosa, abbiamo iniziato l'attività e poi da dicembre il Comune ha voluto le chiavi indietro a stagione in corso". L'appello alle istituzioni: "Si decidessero su cosa fare perchè è il colmo avere un campo di baseball e non poterlo praticare. La mia idea è che lo diano alla Federazione Baseball e al Coni, i quali si erano già interessati ma al momento è ancora tutto fermo. Non so come potremo andare avanti, purtroppo è un campo abbandonato a sé stesso e - conclude Aliquò - non so che senso abbia lasciarlo così".

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