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Anche a Reggio le bollette nelle vetrine. La crisi di bar, ristoranti e panifici LE INTERVISTE

La crisi economica stagnante, la pandemia e ora, come se non bastasse, una devastante crisi energetica. Il momento che stanno vivendo i commercianti in questo momento rischia di essere un dramma senza precedenti.

Bollette impazzite, nella migliore delle ipotesi raddoppiate rispetto allo scorso anno. Ma c'è chi ha constatato aumenti a tre cifre, addirittura del 200 o 300%. Anche a Reggio Calabria famiglie ed imprese, con l'estate agli sgoccioli, fanno i conti con un caro energia che sta minando le fondamenta di chi ha costruito la sua vita attraverso il sudore e la fatica, di chi si sveglia ogni notte come i panificatori per lavorare ed impastare il pane che ogni giorno termina sulle tavole delle famiglie. Di chi ha ereditato imprese a livello famigliare e che oggi si trova davanti ad un bivio: continuare, sopportando costi non più sostenibili, o chiudere la saracinesca (forse definitivamente).

E così, anche a Reggio è partita una grande operazione trasparenza: "Bollette in Vetrina". Mostrare ai clienti la situazione drammatica in cui le imprese sono costrette ad operare. In questi giorni nelle vetrine dei bar, dei ristoranti, dei pubblici esercizi in generale, dei panifici, ecco messe in bella vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica.

Per il Presidente di Confcommercio Lorenzo Labate di fronte al caro bollette “è impossibile attendere oltre. È fondamentale agire subito puntando, come richiesto al Governo da Confcommercio nazionale che ha recepito l’allarme dei territori, alla fissazione di un tetto al prezzo del gas ed alla revisione delle regole e dei meccanismi di formazione del prezzo dell’elettricità. Ristoratori e panificatori, ancor più delle altre categorie, nonostante una stagione complessivamente positiva nella nostra provincia, non ce la fanno più e non possono essere lasciati soli”.

Sono proprio i rappresentanti dei Ristoratori e dei Panificatori associati Confcommercio a fornire numeri e dati concreti.

Per Enzo Pennestrì, coordinatore di Fipe Confcommercio Reggio Calabria "una pasticceria che a luglio 2021 ha speso € 2.300 per 9mila kwh di consumi di energia elettrica, a luglio di quest’anno ha speso quasi € 10 mila per 11 mila kwh con un costo al kwh che è salito da 0,16 a 0,69 euro. Analogo discorso per un ristorante, costretto a pagare a luglio € 8.500 a fronte dei 3mila euro di un anno fa per un consumo equivalente di poco più di 12.000 kwh". Una bolletta da 27mila euro per Pennestrì che non vede alternative: "La politica non ci aiuta e stiamo già riflettendo sull'ipotesi o di aprire solo nel fine settimana, o di chiudere in inverno e aprire solo per la stagione estiva".

Stessa situazione denunciata da Nino Laurendi, Presidente dei Panificatori Assipan Confcommercio Reggio Calabria secondo cui “i numeri parlano da soli: con consumi, in realtà più attrezzate, a giugno 2022 per energia di € 4mila e per gas di € 10.300 che, nel mese di luglio 2022, a parità di consumi, diventano rispettivamente quasi € 7mila per energia e € 15mila per il gas è facile comprendere che la sopravvivenza delle attività è a rischio”.

Analoga situazione per molti altri così come raccolto dalle voci di Pasquale Porcino, Roberto Isola e Gianfranco Muro. Quest'ultimo ai nostri microfoni ha affermato: "Una situazione del genere non l'abbiamo mai vissuta. Adesso siamo arrivati alla frutta".

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