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"L’indagato Lucano vive oltre le regole", l'ordinanza del gip sul sindaco di Riace

"Appare attuale e concreto il pericolo che, se non sottoposti a regime limitativo della loro libertà personale, il Lucano e la Tesfahun reiterino reati della stessa specie di quelli loro provvisoriamente addebitati".

Lo scrive il gip di Locri Domenico Di Croce con riferimento alle posizioni del sindaco di Riace Domenico “Mimmo” Lucano e Tesfahun Lemlem, entrambi indagati dell’indagine “Xenia”.

Si legge nell’ordinanza del giudice: "Sebbene non integrante alcuno degli illeciti penali contestati nei restanti capi di imputazione, la gestione quantomeno opaca e discutibile dei fondi destinati all’accoglienza di cittadini extracomunitari tratteggia il Lucano come soggetto avvezzo a muoversi sul confine (invero sottile in tali materie) tra lecito e illecito, pacificamente superato nelle vicende relativa all’affidamento diretto dei servizi di pulizia della spiaggia di Riace e al matrimonio fittizio tra la Tesfahun e il fratello".

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria. 

 

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