Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria smonta pezzo per pezzo la tesi difensiva presentata dai legali di Mimmo Lucano, il sindaco di Riace sospeso dopo essere stato indagato in un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il presidente del Riesame Tommasina Cotroneo è durissima nelle motivazioni sulla decisione della revoca degli arresti domiciliari ma che hanno disposto il divieto di dimora a Riace: “La fa da padrone il tornaconto politico-elettorale del Lucano che in più di un’occasione fa la conta dei voti che gli sarebbero derivati dalle persone impiegate presso le associazioni e-o destinatarie di borse lavoro e prestazioni occasionali, persone molte delle quali inutili a fini lavorativi o addirittura non espletanti l’incarico loro affidato, sovrabbondanti rispetto ai bisogni eppure assunte o remunerate anche in via occasionale per il ritorno politico-elettorale”.
Nelle motivazioni si legge ancora che "Lucano non può gestire la Cosa Pubblica né gestire denaro pubblico mai ed in alcun modo. Egli è totalmente incapace di farlo e, quel che ancor più rileva, in nome di principi umanitari ed in nome di diritti costituzionalmente garantiti viola la legge con naturalezza e spregiudicatezza allarmanti".
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