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Droga e prostitute a San Ferdinando, il questore: business dell'illegalità gestiti dai migranti

"La baraccopoli di San Ferdinando era diventata un luogo di illegalità in cui si svolgevano traffici di droga, sfruttamento della prostituzione, imposizioni di migranti ai migranti stessi e fenomeni di caporalato gestiti dagli stessi ospiti". Lo ha detto il questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, intervenendo ieri alla conferenza stampa in prefettura per tracciare un consuntivo dell'operazione che nelle giornate di mercoledì e giovedì scorsi ha portato allo sgombero ed all'abbattimento della baraccopoli per migranti di San Ferdinando.

"All'interno del campo - ha aggiunto il questore Grassi - abbiamo individuato delle case di prostituzione che determinavano indotti finanziari illeciti, baracche abusive, attività commerciali illegali e centinaia di bombole di gas, che rappresentavano delle potenziali bombe".

Il questore ha anche riferito che nello sgombero della baraccopoli sono stati impiegati, complessivamente, 900 unità di personale tra agenti di polizia, carabinieri e finanzieri, uomini del genio guastatori dell'Esercito, vigili del fuoco e personale dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, con l'ausilio di alcune ambulanze.

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