È unicamente Giuseppe “Pino” Rechichi, tra gli indagati nevralgici dell'indagine “Mala Gestio” sulla Multiservizi, ad avvalersi della facoltà di non rispondere affrontando l'interrogatorio di garanzia. Con accanto i legali di fiducia, Antonino Curatola e Carlo Morace, ha scelto il silenzio. Al Gip di Vallo della Lucania (dove si trovava) non ha voluto rispondere.
Hanno invece risposto, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, i gemelli Antonino e Giovanni Rechichi, entrambi classe 1885. Difesi dagli avvocati Carlo Morace, Antonino Curatola e Pasquale Siclari, hanno risposto al Gip di Milano (dove si erano trasferiti da tempo). Da ciò che trapela i fratelli Rechichi hanno ribadito di non aver mai avuto alcun ruolo nelle società travolte dallo scandalo “Multiservizi” e che il loro coinvolgimento sarebbe lo stesso sviscerato nell'inchiesta “Archi-Astrea” dove sono stati assolti dopo una gigantesca odissea giudiziaria (ottenendo anche il risarcimento per la lunghissima, detenzione in carcere).
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