Una procedura di raffreddamento che va avanti da mesi senza riuscire a raggiungere un punto d'incontro. Scioperano i lavoratori degli impianti di trattamento rifiuti di Sambatello, Siderno e Gioia Tauro. Le maestranze di Ecologia Oggi incrociano le braccia per 24 ore. Sul tavolo della lunga trattativa i due stipendi mancanti (marzo ed aprile che sta per scadere) i costanti ritardi nei pagamenti e le prospettive quanto mai incerte. La società, nel corso degli incontri che si sono succeduti dal 21 di aprile, quando è stato proclamato lo stato di agitazione dai rappresentanti sindacali di Fp Cgil (Francesco Callea), Fit Cisl (Domenico Giordano), Uiltrasporti (Domenico Lombardo) e Fiadel (Giuseppe Triglia), ha più volte ribadito le ragioni del ritardo: dall'arrivo del nuovo anno si sono interrotti i pagamenti da parte dell'ente committente. Il passaggio delle competenze nella gestione degli impianti dalla Regione alla Città Metropolitana, quindi ai comuni, ha di fatto chiuso i rubinetti della liquidità.
I Comuni, molti dei quali in predissesto e comunque in grave difficoltà con la riscossione, non riescono ad ottemperare le scadenze e a catena questi ritardi si traducono nell'assenza di stipendi per i lavoratori dell'indotto. Nel corso del consiglio metropolitano si erano stabilite regole chiare: pagamenti bimestrali e conferimenti aperti solo ai Comuni in regola con i versamenti per i costi di smaltimento. Insomma l'ennesima vertenza che sfocia in una proclamazione di sciopero nel mezzo di un'emergenza rifiuti lunga e particolarmente complessa. Emergenza che vede la città sommersa da montagne di rifiuti.
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