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Brogli elettorali a Reggio, Bombardieri: "Quadro delittuoso più ampio"

Giovanni Bombardieri

"Sistema articolato e quadro delittuoso più ampio". Questo è un secondo passaggio che nasce dallo sviluppo investigativo dalle dichiarazioni di Carmelo Giustra, il presidente di seggio che nei giorni scorsi con le sue dichiarazioni ha spiegato come funzionava il sistema dei brogli (ndr) che ci ha consentito di ricostruire quello che è avvenuto all’interno dell’entourage di Castorina. La Digos ha verificato documentalmente quello che è avvenuto nella fase precedente".

Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza stampa sui dettagli dell’inchiesta sui brogli elettorali alle ultime comunali di Reggio Calabria che ha portato al secondo arresto del consigliere comunale del Pd Nino Castorina e del suo entourage.

"Vediamo il coinvolgimento - ha aggiunto il Procuratore - non solo di Castorina ma anche di una serie di soggetti a lui vicini". Il riferimento è allo zio dell’esponente politico, Giuseppe Saraceno, e ai componenti della sua segreteria: Simone D’Ascola, Francesco Laganò e Antonio Fortunato Morelli. "C'è un quadro delittuoso ben più ampio e l’indagine non si è conclusa" ha detto ancora Bombardieri parlando di quella che definisce "la macchina organizzativa dell’indagato Castorina" e di "arroganza delle condotte".

Per il procuratore si è trattato di «un articolato sistema. Castorina ben prima si era illegittimamente proposto ed
era stato ammesso come componente della commissione elettorale comunale, cioè quella che procede alla nomina degli scrutatori. Nomina che avveniva secondo i suoi desiderata. Vi è una macchina che ha creato le condizioni per cui Castorina ha potuto porre in essere le sue azioni delittuose».

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