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Reggio, brogli elettorali: Castorina tra i 5 arrestati. Indagato l'assessore Delfino

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa a vario titolo, per ipotesi di alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d’ufficio

Antonino Castorina, consigliere metropolitano di reggio Calabria

Stamani, la Digos della Questura di Reggio Calabria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, sta dando esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di sei soggetti indagati, a vario titolo, per ipotesi di alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d’ufficio.

Nei confronti di 5 di loro, il G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo le richieste della Procura della Repubblica che coordina le indagini, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre in un caso, la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico.

CASTORINA TRA GLI ARRESTATI

C'è di nuovo il consigliere comunale Antonino Castorina tra le cinque persone arrestate nel secondo troncone dell’inchiesta sui brogli elettorali alle elezioni comunali del 20 e 21 settembre 2020 a Reggio Calabria. Su richiesta del procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dei sostituti Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo, il gip Stefania Rachele ha disposto cinque arresti domiciliari e una misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico.

Oltre a Castorina, che è pure ex componente del direttivo nazionale del Partito democratico, gli altri indagati fanno parte del suo entourage e c'è anche un funzionario amministrativo. A vario titolo sono accusati di diverse ipotesi di alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d’ufficio. Si tratta dei soggetti che avrebbero aiutato il consigliere comunale nel reperire le copie delle tessere elettorali che poi sono state utilizzate per far risultare il voto degli anziani che non si sono mai recati al seggio.

L'indagine di oggi è il risultato dei riscontri alle dichiarazioni del presidente di seggio Carmelo Giustra, arrestato a dicembre assieme a Castorina. Ai pm e al gip che lo hanno sentito durante l'interrogatorio di garanzia, infatti, Giustra ha raccontato come è stato nominato presidente di seggio ma anche che c'era un vero e proprio «accordo con Castorina».

Proprio l’esponente politico gli aveva consegnato la nomina direttamente nella sua segreteria il venerdì prima delle elezioni. Una persona incontrata all’interno della segreteria di Castorina, invece, sempre secondo il racconto di Giustra, gli avrebbe dato una lista di nomi di anziani con i rispettivi numeri di duplicati delle tessere elettorali che egli avrebbe dovuto inserire nel registro del seggio.

Nei nuovi sviluppi dell'inchiesta relativa ai brogli elettorali in occasione delle amministrative dello scorso anno nel capoluogo di provincia, è indagato in stato di libertà anche un assessore dell’attuale Giunta comunale. Demetrio Delfino è coinvolto nell’inchiesta in qualità di ex consigliere comunale ed ex presidente del consiglio comunale - poi rieletto e nominato assessore alle Politiche sociali - in relazione alla nomina di Antonino Castorina, avvenuta nel gennaio 2018, a componente della commissione elettorale comunale. Nell’inchiesta è indagato anche il presidente di seggio Carmelo Giustra, già arrestato nel dicembre scorso. Stamani, oltre a Castorina, su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gerardo Dominijanni e dei pm Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo, il gip Stefania Rachele ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per Giuseppe Saraceno, zio acquisito dell’esponente del Pd, Simone D’Ascola, Francesco Laganà e il giornalista Antonio Fortunato Morelli. Tutti facevano parte dell’entourage di Castorina. Il gip ha disposto anche l’interdizione della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per il segretario della commissione elettorale comunale Antonino Covani. (ANSA).

Le accuse

Antonino Castorina, consigliere comunale del Comune di Reggio Calabria (già per la stessa causa sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dal 14.12.2020), indagato per ulteriori ipotesi di reati elettorali, nonché in concorso per abuso d’ufficio e falsità ideologica in atto pubblico.

Francesco Laganà, consigliere comunale nel comune di Calanna (RC), indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.

Simone D'Ascola, indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.

Antonio Fortunato Morelli, giornalista, indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.

Giuseppe Saraceno, scrutatore, indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.

Inoltre, sempre nell’ambito della medesima ordinanza è stata emessa la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio a carico di:

Antonino Covani, responsabile, all’epoca dei fatti, del Servizio Elettorale del Comune di Reggio Calabria, indagato per concorso in abuso d’ufficio e falsità ideologica in atto pubblico.

Il caso delle sezioni 172 e 184

Le evidenze oggettive dei riscontri effettuati convergerebbero su precise responsabilità strumentali al progetto illecito del consigliere Castorina in un contesto collaudato di emissari reperibili al bisogno, consolidato da una vasta rete di amicizie, parentele, clientelarismi.

Significativa è proprio la vicenda delle sezioni nr. 172 e nr. 184 laddove l’immediata risposta alle difficoltà scaturenti dalla mancata assegnazione della presidenza aveva costretto Castorina a mettere in piedi un piano alternativo con il necessario coinvolgimento di soggetti fidati ed efficaci, ognuno per suo conto interprete di una o più mansioni assegnategli, secondo quello che è stato ricostruito come un meccanismo assai efficiente.

Tali azioni e metodi si sono concretizzati attraverso un’articolata tela di rapporti e amicizie di varia natura con i più disparati soggetti, talvolta sfruttando la loro indigenza, talaltra la loro dimensione postulante in ragione di eventuali ed indefiniti futuri favori da elargire.

Per l’esecuzione delle misure in commento e delle relative perquisizioni domiciliari è stato predisposto un dispositivo con l’ausilio di personale dell’U.P.G e S.P., del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica oltre al locale Compartimento della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni Calabria.

"Acuta ed attenta pianificazione"

«Castorina aveva dato l'avvio alle operazioni di controllo dei presidi elettorali in vista della tornata elettorale del 2020, già molto tempo prima, ovvero ad inizio 2018 insediandosi senza alcun titolo quale membro prima e presidente poi, della commissione medesima».

Lo scrive il Gip di Reggio Calabria Stefania Rachele nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti del consigliere comunale reggino Nino Castorina e del suo entourage su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gerardo Dominijanni e dei pm Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo.

«Tale manovra - scrive il giudice - dava i suoi frutti posto che permetteva all’indagato di fare incetta di
scrutatori, piazzandoli nelle sezioni elettorali di proprio interesse, ovvero quelle in cui aveva opportunamente provveduto a fare incetta di duplicati delle tessere elettorali e a piazzare i presidenti di seggio che, parimenti, non aveva alcun titolo a nominare. È evidente come non si tratti di azioni isolate e autonome ma, al contrario, si è al cospetto di passaggi concatenati e ben congegnati che non possono che essere frutto di attenta ed acuta pianificazione da parte dell’indagato Castorina».

Secondo il gip, il consigliere del Pd «si è potuto avvalere di una nutrita squadra di complici, disposti, con disinvoltura e spregiudicatezza, ad agevolare la rielezione del Castorina aiutandolo a mettere in pratica il meccanismo fraudolento elaborato dall’indagato nel corso degli anni 2018/2020».

«Allo stato - conclude il gip - è in corso di approfondimento, ma risulta in parte già emerso, che si è attuata anche una seconda modalità di falsificazione dei voti, attraverso l’espressione dei voti doppi riconducibili al medesimo elettore. Nulla esclude che un sistema illecito di acquisizione dei voti falsi così ampio ed evidentemente rodato venga attivato dagli indagati non solo in favore di Castorina (che, in questo caso, era personalmente candidato alle elezioni)
ma che, adesso, si attinga anche per influenzare il risultato di future competizioni elettorali in cui gli indagati non siano direttamente personalmente coinvolti ma che risultino di loro interesse per motivi diversi ed ulteriori».

Salvini: rifare le elezioni

«Nuovi arresti per presunti brogli alle elezioni comunali di Reggio Calabria, con altre sei persone coinvolte di cui cinque ai domiciliari. Si allarga lo scandalo che ha già coinvolto anche un presidente di seggio e un consigliere comunale del Pd. Elezioni da rifare, lo chiedono i cittadini perbene di Reggio e la Democrazia!». Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini, in una nota diffusa dal suo ufficio stampa

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