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'Ndrangheta, usura e controllo del territorio: 17 arresti nell'operazione "Gallicò" a Reggio Calabria. Presi i presunti autori dell'omicidio Catalano TUTTI I NOMI

Personale della Polizia di Stato e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha dato esecuzione, nell’ambito dell’operazione denominata “Gallicò”, a due ordinanze di applicazione di misure cautelari nei confronti di 18 persone (16 in carcere, 1 agli arresti domiciliari ed 1 obbligo di presentazione alla p.g.), indiziati, a diverso titolo (e allo stato del procedimento in fase di indagini preliminari e fatte salve diverse valutazioni nelle fasi successive) dei reati di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni ed altro. Oltre ai destinatari dei provvedimenti cautelari, nei due procedimenti penali risultano indagati complessivamente 40 soggetti.

Arresti in carcere

CANGEMI Antonio 5-4-1988 Reggio Calabria
CARTISANO Carmelo Natale 23-12-1982 Reggio Calabria
CARTISANO Pasquale 17-11-1961 Reggio Calabria
CORSO Mariano Domenico 18-1-1987 Reggio Calabria
CORSO Gabriele 16-5-1993 Reggio Calabria
CRUPI Antonino 14-1-1983 Reggio Calabria
LARUFFA Antonio 8-11-1995 Reggio Calabria
MARCONESE Rocco 8-5-1984 Reggio Calabria
MARTINO Lorenzo Alberto 21-02-1973 Porto Salvo
UTANO Antonino 22-7-1980 Reggio Calabria
ZLATAN Costel 18-5-1989 Birland (Romania)
CARTISANO Carmelo 27-6-1995 4-1-1972 Reggio Calabria
CARTISANO Girolamo Ottavio 15-7-1957 Reggio Calabria
ROMANO Davide Andrea 30-11-1972 Reggio Calabria
BILARDI Pasquale  26-12-1961 Reggio Calabria
FURCI Giuseppe 16-11-1976 Reggio Calabria

Ai domiciliari

PENSABENE Antonio 27-12-1997 Reggio Calabria

Obbligo di presentazione

FORO Francesco 2-6-1970 Reggio Calabria

La 'ndrangheta di Gallico, i vuoti di potere e il controllo del territorio

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dalla SISCO della Polizia di Stato e dal Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri sotto le direttive della Procura della Repubblica, eseguite sia con le classiche tecniche investigative ma anche con i più moderni strumenti d’intercettazione, hanno permesso di ricostruire dinamiche e assetti dell’articolazione di 'ndrangheta operante nel territorio di Gallico, ricostruendone il ricorso ad atti intimidatori per l’imposizione del controllo del territorio ed un diffuso sistema estorsivo, nonché l’ampia disponibilità di armi e la gestione occulta di diverse imprese economiche. Allo stesso modo, sono state ricostruite le dinamiche riorganizzative interne attivatesi per colmare i vuoti di potere determinati dall’arresto di elementi di vertici avvenuti nel periodo dell’attività, nonché le modalità di sostentamento ai detenuti, argomento, questo, percepito così rilevante da essere oggetto di corrispondenza tra questi ultimi e gli indagati in libertà.

Presi i presunti autori dell'omicidio Catalano

Proprio in relazione al controllo criminale dell’area, elementi significativi sarebbero emersi dalle indagini condotte dalla sezione omicidi della squadra mobile in ordine all’omicidio di Francesco Catalano, avvenuto il 14 febbraio 2019, in relazione al quale sono state arrestate due persone, Domenico Corso Mariano e Costel Zlatan. Il delitto, secondo quanto ricostruito dalle indagini, si inserirebbe nelle dinamiche che hanno caratterizzato, tra il 2017 ed il 2020, il conflitto per il controllo criminale del quartiere Gallico di Reggio Calabria, a seguito dell’arresto, nel luglio 2018, di Antonino Crupi. In particolare, dalle indagini condotte sull'omicidio di Catalano è emerso che l’uomo, già condannato per associazione a delinquere di tipo mafioso nell’ambito dell’operazione «Olimpia», tentò di assumere il comando del territorio, è entrato in contrasto con Domenico Mariano Corso che, già nel 2018, era assurto a principale referente mafioso nella zona. Zlatan, poco dopo l’omicidio, fece perdere le sue tracce in Italia, trasferendosi nel Regno Unito, dove,stamane , è stato rintracciato e tratto in arresto dalle autorità britanniche appositamente attivate tramite il canale I-CAN del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia.

I prestiti usurari durante il lockdown e le assunzioni imposte

Sempre le indagini connesse all’omicidio Catalano facevano emergere un giro di prestito di denaro a tassi usurai, per il quale risultano raggiunti da misura cautelare 5 soggetti. Alcune delle vittime, titolari di esercizi commerciali, avevano fatto ricorso agli indagati per far fronte alle difficoltà finanziarie connesse alla pandemia da COVID-19 e relativo lockdown.
Tra le estorsioni contestate agli indagati figurano quelle ai danni dei responsabili di un supermercato del quartiere Gallico, affiliato ad un noto marchio, con l’imposizione di plurime assunzioni prima e successivamente della promozione della moglie di uno degli indagati.

Ancora sotto il profilo del condizionamento delle attività economiche attraverso condotte estorsive sono emerse infiltrazioni nel settore della panificazione attraverso l’imposizione a rifornirsi di farina da un determinato rivenditore ovvero l’impedimento ad un negozio di frutta di commercializzare il pane per evitare di fare concorrenza al panificio di un indagato. Ancora, è emersa l’imposizione ad una impresa edile di affidare la posa del ferro ad una impresa segnalata da un indagato.

Il sequestro di armi e beni

Le indagini hanno altresì dimostrato che il gruppo oggetto di investigazione ha avuto la disponibilità di numerose armi, alcune delle quali oggetto di sequestro da parte dei militari dell’Arma dei Carabinieri.
Contestualmente ai provvedimenti restrittivi personali, il GIP ha disposto il sequestro preventivo di 4 società, tutte con sede a Reggio Calabria, fittiziamente intestate a terzi, ma di fatto nella piena disponibilità degli indagati.

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