Un incontro a carte scoperte, un confronto vero e senza sconti sulle tre sofferenze che il programma “Liberi di scegliere” ha abbracciato: quella dei minori che vivono in famiglie di mafia, quella dei genitori destinatari dei provvedimenti di allontanamento e quella delle vittime innocenti della ’ndrangheta che rappresentano la parte che paga il prezzo più pesante, senza essere anche loro “Liberi di scegliere”.
Unanime e non scontato (ricordiamo le lettere di minacce inviate negli anni scorsi al presidente e agli operatori della Giustizia minorile) da parte dei detenuti il riconoscimento al presidente Roberto Di Bella della sua grande umanità e del suo impegno sincero a perseguire il bene dei ragazzi interessati dai suoi provvedimenti. È stato questo e molto altro l’incontro, promosso dal centro comunitario Agape e dall'associazione Libera nel carcere di Reggio tra i detenuti dell’alta sicurezza e il presidente Di Bella.
L'articolo completo nell'edizione odierna di Reggio della Gazzetta del Sud.
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