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Reggio, la raccolta dei rifiuti è ancora in affanno: le zone ripulite sono di nuovo invase

Maggio. Da allora Reggio sta affogando sotto tonnellate di spazzatura. Non certo un bel risveglio dopo il letargo forzato a causa del lockdown per l'emergenza coronavirus. Siamo in piena estate e la situazione solo in determinate zone della città comincia a essere più tranquilla. Per il resto la crisi del settore rifiuti a livello regionale non riesce a essere superata e tutte le misure fin qui adottate sono risultate essere insufficienti a risolvere il problema. Ne sanno qualcosa i cittadini che quotidianamente protestano per la situazione di degrado e sporcizia e uno di questi scrive: «Con il caldo di queste settimane, formiche, scarafaggi, topi, e se non basta, cani e gatti randagi, la fanno da padrone tra i mastelli colmi (quindi aperti). Una situazione che si appalesa fortemente critica e potenzialmente pericolosa per la salute di tutti i residenti (tra i quali tanti bambini che scendono giù in cortile a giocare)».

E c'è chi come al Rione Marconi assiste sistematicamente allo scempio del formarsi della discarica poco dopo ogni qualvolta viene ripulita la zona. O incendi o nuovi abbandoni rendono tutta la zona invivibile. Un vero dramma per chi pratica regolarmente la raccolta differenziata e che invece è costretto a vedere tante microdiscariche sotto casa. E le microdiscariche stanno comparendo anche nel centro cittadino. Avr e Comune stanno cercando di ripulire le aree con maggiori criticità ma questo- anche a causa della perdurante limitazione del conferimento di immondizia- vuol dire tralasciare altri quartieri dove si riformano velocemente le discariche a cielo aperto.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio

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